Il Libro


PHARMAKOS

Città di Ebla + Gianluca “Naphtalina” Camporesi
Bolis Edizioni
25 x 21 cm, 192 pagine, Brossura, ISBN: 978-88-7827-184-5
Prezzo: € 20,00 :: Acquista il libro

Progetto grafico di Luca Di Filippo
140 immagini
3 testi inediti:
Il corpo esposto di Alessandra Violi
Tra il simbolico il sacro e l’analitico di Gianangelo Palo
L’antianatomia del corpo in azione di Florinda Cambria
Postfazione di Claudia Sorace e Riccardo Fazi (Muta Imago)

Fondata nel 2004, Città di Ebla implica sin dal nome un’ attenzione alla memoria dell’antico. E di origine antica, è anche il rituale del ‘Pharmakos’ cui è dedicata la pentalogia teatrale evocata in questo libro, nella polisemia e anche nell’ambiguità del veleno e del suo antidoto (‘Pharmakon’), nella necessaria complementarietà dell’indagine appassionata e della separatezza che sta a monte di ogni indagine. Le performances di quattro dei cinque atti di ‘Pharmakos’ vengono reinterpretate dall’obiettivo di Gianluca Camporesi e contestualizzate dalla prosa di esperti di letteratura, teatro e psicoanalisi per un esito insolito, tale da incuriosire in merito ai futuri sviluppi della ricerca di Città di Ebla. (Paolo Cesaretti)

Durante i tre anni di produzione del progetto scenico Pharmakos (2006-2008), l’evolversi dei movimenti e la grande quantità di materiale sonoro, visivo, ideativo prodotto mi aveva spinto a considerare la possibilità di proseguire il lavoro anche una volta terminate le parti teatrali (in totale cinque parti denominate movimenti ed aventi un titolo ciascuna e vita autonoma, pur tutte legate al progetto generale). Non si trattava di creare materiale di post-produzione, di resoconto, ma proseguire un viaggio all’interno di una materia che aveva cose da dire oltre l’elemento scenico.
Nel tempo è emersa autonomamente la forma che avrebbe ospitato un nuovo sviluppo di Pharmakos e si è delineata grazie all’occhio fotografico di Gianluca “Naphtalina” Camporesi che ha seguito tutto il percorso e lo ha dragato in pura immagine.Ecco il motivo della scelta di lavorare solamente con le istantanee di Gianluca escludendo altri fotografi che in questi tre anni hanno prodotto materiale altrettanto interessante. Ma, appunto, non della storia della scena mi volevo occupare ma di cattura di una nuova forma.A questo tracciato visivo si vanno ad aggiungere i testi di tre docenti universitari che hanno in maniera diversa attraversato il progetto ed a cui è stato chiesto un intervento di moltiplicazione del senso e non di commento.
Il libro infine riporta come epitaffio i credits delle parti spettacolari, i luoghi e le produzioni ma è stato pensato come un viaggio immaginifico e speculativo attorno a questo “esperimento alchemico” del pensare ad un cortocircuito fra corpo sacrificale e corpo medico come punte e varietà di un medesimo genere. Senza cedere all’attualità politica del tema e proprio per questo amplificandola, senza voler mettere una parola filosofica o antropologica e proprio per questo scatenando approfondimenti e riflessioni. Occupandosi pienamente della specificità dell’arte scenica che è artigianato e tornitura della forma, nient’altro. Ma proprio da questa forma in movimento può scaturire tutto il resto, per esempio una escrescenza, una nuova forma incarnata dal progetto editoriale in questione. (Claudio Angelini)

19 aprile – 10 settembre 2018 | LUZ NEGRA. Fotografia e teatro in Italia (1946-2018) – Museo Nazionale di Teatro e Danza, Lisbona