Movimento III


ORIZZONTI DEL CAMPO

prima rappresentazione: Itinerario Festival, Piazza del Popolo – Cesena, dal 28 al 30 giugno 2007

con: Valentina Bravetti, Elisa Gandini, Marco Mannucci, Melania Marcatelli, Claudio Tozzola
con la partecipazione di: Thomas Lombardi, Alessandro Massa
trucco di scena: Elisa Gandini
direzione tecnica: Thomas Lombardi
corpo del suono: Elicheinfunzione
ideazione, luci e regia: Claudio Angelini
produzione: Nutrimenti 2007, Città di Ebla
Vincitore del Bando Nutrimenti, Itinerario Festival 2007

L’aspetto centrale del movimento III riguarda l’esposizione di corpi che prendono le sembianze di “figure” simili a quelle di cui ci è giunta testimonianza dal campo di sterminio, figure lontane dal corpo sacrificale e vicine a quello medicalizzato e svuotato dell’antica simbologia religiosa.
Molte delle questioni sulle quali il nazismo ha costruito la sua strategia biopolitica appaiono oggi come drammaticamente non superate: l’eugenetica, il valore della razza e dell’etnia, la creazione di spazi di eccezione dove il diritto viene sospeso (il campo di sterminio ha caratteristiche giuridiche simili ai ghetti di attesa per l’ingresso degli extracomunitari), l’eutanasia.
Lo spazio in cui i corpi si muovono è un luogo di eccezione, un luogo di sospensione che trae spunto da molteplici aree che sembrano contraddistinguere la nostra modernità.

COORDINATE PER UNA CAMPAGNA DI SCAVO
Il  nucleo della concezione di Pharmakos riguarda l’immaginare un incontro fra corpo sacrificale e corpo medico come punte estreme di una parabola sulla natura e l’evoluzione del senso del corpo. E’ possibile parlare di “varietà di un  medesimo genere”? Quale il confine fra “puro” e “impuro”?
Il corpo è sempre stato il fulcro della visione e dell’azione socio-teatrale, prima che la retorica scenica fosse inventata (lo era sottoforma di corpo sacrificale) ed ha continuato ad esserlo anche in questa società che mira ormai alla nuda vita come fatto politico; eutanasia, clonazione, fecondazione assistita sono al centro del  dibattito pubblico molto più di qualsivoglia analisi  socio-strutturale. Siamo testimoni di un’epoca che ha ormai cancellato il senso profondo degli antichi riti, sparpagliandoli nell’esistenza, mistificandoli, annullando il concetto di pharmakos come significante bivalente, “male” e “rimedio” al contempo, e più in generale eliminando il senso delle cose “sacre”, pure ed impure come varietà del medesimo genere. La ricerca che affrontiamo mira a ristabilire questa continua oscillazione di senso dei segni, mira alla doppia faccia di un’unica medaglia, mira ad una fluttuazione. Si tratta di procedere a ritroso visto che il corpo stesso, nella sua parcellizzazione non rappresenta più un sistema di segni religiosi e simbolici fluttuanti come la era per lo sciamanesimo o la magia antica.
Il primo movimento (Embrione) contiene in potenza gli elementi fondamentali del suo  sviluppo che si articolerà in una serie di tappe pensate non come capitoli ma come evoluzioni successive del suo nucleo di origine.

16 giugno 2006 | Presentazione video – Festival PerAspera 2009, Bologna

dal 28 al 30 giugno 2007 | Itinerario Festival – Piazza del Popolo, Cesena


Ateatro – Costantino Priolo | febbraio 2009 – Di stringente attualità, in questi giorni di forsennata e isterica polemica circa la disponibilità delle sorti del nostro umano contenitore, lo spettacolo giunge tempestivo al Pim Spazio Scenico, piccolo ma coraggioso spazio teatrale alla periferia di Milano, chiuso in un complesso post-industriale, in cui brulica la vita artistica e artigianale della grande città.
Il lavoro della Compagnia Città di Ebla, che sin dal nome evoca uno scavo aperto sulle vestigia del passato e del presente teatrale, affronta il tema spinoso della malattia, deprivata della sua simbologia arcaica. Frammenti di una pentalogia intitolata Pharmakos, dall’ambivalente etimologia greca “male/rimedio”, il movimento III Orizzonti del campo (video) e il movimento II Atto barbaro (azione scenica) lambiscono il tema del corpo medico e del corpo sacrificale, sotto la direzione artistica e regia di Claudio Angelini.Il video, con reminiscenze cinematografiche a “La notte dei morti viventi” di romeriana memoria, graffiante nella sua resa filmica e nel suo scarno bianco e nero, ispirato dal saggio Homo Sacer del filosofo Giorgio Agamben, è un affresco contemporaneo del corpo-farmaco, che indugia sulla trasposizione semantica tra medicinale/oggetto di mercato, corpo umano/merce da scaffale. Assomiglianti a tanti zombie, i corpi privi di coscienza affollano gli spazi spersonalizzati di un supermercato in un’atmosfera irreale, sottolineata dalla musica minimalista di Elicheinfunzione, ma non senza redenzione finale, quando il corpo della performer dalla tela di lattice che separa il magazzino dallo spazio di vendita si avventura in un luogo umano e reale, la Scalinata Nuti di Cesena.